24.08.2023: installati tre nuovi sensori per il monitoraggio ambientale all’Osservatorio di Montevergine

Si apre un nuovo capitolo della storia ultracentenaria dell’Osservatorio di Montevergine. Con viva soddisfazione, la nostra Associazione comunica di aver portato a compimento, in data 24/08/2023, l’installazione di tre nuovi sensori, finalizzati al monitoraggio di tre fra i più importanti gas presenti in atmosfera: l’ozono (O3), il metano (CH4) e l’anidride carbonica (CO2).

In particolare, l’ozono è presente in virtù di processi puramente naturali in stratosfera, dove svolge un’importante azione eco-protettiva. In troposfera, invece, la produzione di ozono è frutto prevalentemente di attività antropiche ed è particolarmente rilevante nella stagione calda, specie nelle aree più densamente urbanizzate. L’ozono troposferico è considerato un inquinante secondario e, in concentrazioni elevate, è pericoloso sia per la salute umana sia per gli organismi vegetali. I dati di ozono misurati a Montevergine forniranno, dunque, una preziosa misura della concentrazione di fondo dell’ozono troposferico, che rappresenterà un utilissimo riferimento per i dati misurati nelle aree urbane. Sarà inoltre molto interessante monitorare la concentrazione di ozono nei periodi di forte stabilità atmosferica, in cui, come ben sappiamo, la qualità dell’aria peggiora alle volte anche nelle località di montagna.

Il metano e l’anidride carbonica sono due fra i più famigerati gas climalteranti, la cui concentrazione in atmosfera è in continua crescita come testimoniato da alcune note serie temporali (come quella di Mauna Loa, nelle isole Hawaii). Il nostro auspicio è che l’attività di monitoraggio appena iniziata presso il nostro Osservatorio possa fornire, tra qualche decennio, ulteriori indicazioni e dati sul trend a lungo termine di questi due gas climalteranti.

Per la rilevazione dell’ozono e del metano sono stati messi in esercizio due sensori XGARD (di tipo 1 e di tipo 5, rispettivamente), mentre per la misura della CO2 è stata installata la sonda EE872, la quale incorpora un sensore NDIR a doppia lunghezza d’onda.

L’installazione di tali sensori rientra all’interno di un progetto avviato dalla nostra associazione e dall’Ente Parco Regionale del Partenio, che desideriamo nuovamente ringraziare per il supporto fornito alle nostre attività tramite un finanziamento elargito dalla Regione Campania.

I dati di ozono (in ppb), di metano (in %LEL) e di anidride carbonica (in ppm) sono pubblicamente consultabili tramite il link riportato di seguito con aggiornamenti ogni 10 minuti:

http://www.mvobsv.org/measurement-of-atmospheric-gases/

2023: il punto sulle anomalie di temperatura e precipitazioni

In base a quanto emerso dall’analisi delle misure termo-pluviometriche rilevate dal 01/01/2023 al 31/07/2023 presso l’Osservatorio di Montevergine, l’anno solare 2023 può essere definito, per il momento, come un anno più caldo ma al tempo stesso più piovoso della norma.

Nei primi sette mesi dell’anno, è stata registrata una temperatura media pari a 8.8°C, che risulta essere di 0.4°C più alta di quella dell’ultimo trentennio di riferimento (1991-2020) e di 1.3°C più alta della media dell’intera serie storica (1884-2022). Alle anomalie positive riscontrate nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e giugno si è aggiunta quella di luglio (la più rilevante fra tutte).

Per quanto concerne gli apporti precipitativi, questi al 31.07 ammontavano a 1095.5 mm, un valore questo leggermente più alto di quello mediamente osservato nel periodo 1884-2022 e significativamente più elevato di quello mediamente registrato nell’ultimo trentennio.

Nota sulle precipitazioni registrate nel mese di Luglio 2023

Nel mese di luglio appena trascorso, all’Osservatorio sono caduti 18.8 mm di pioggia. Si tratta di un quantitativo inferiore (-63.5%) rispetto a quello mediamente registrato nel trentennio 1991-2020 (in cui sono caduti, in media, 51.6 mm di pioggia).

Come si evince dall’elaborazione grafica riportata di seguito, negli ultimi nove anni (ossia dal 2015) solo in due circostanze a luglio sono stati misurati apporti meteorici superiori alla norma: nel 2021 (quando caddero 76.8 mm) e nel 2019 (quando i millimetri furono ben 106.9).

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Luglio 2023, il mese di luglio più caldo dalla fine dell’Ottocento ad oggi

Si continuano a scrivere pagine di storia negli annali della meteorologia irpina e, più in generale, dei monti campani. Nel mese scorso, presso il nostro Osservatorio è stata misurata una temperatura media pari a 21.3°C, la più alta mai registrata a luglio. Il record precedente, 20.7°C, era condiviso dal 2015 e dal 1988. Lo scarto rispetto alla climatologia più recente (1991-2020) è pari a +3.1°C.

Come si evince dal grafico riportato di seguito, si tratta del nono anno di fila in cui a luglio si registra un’anomalia di temperatura di segno positivo. Dal 2003 in poi, ossia negli ultimi 21 anni, solo in quattro circostanze (2006, 2011, 2013 e 2014) sono state osservate anomalie negative.

Come è facile supporre, ad incidere in maniera rilevante sulla portata dell’anomalia appena descritta è stata l’ondata di calore verificatasi nella seconda decade del mese: quest’ultima è stata caratterizzata da una temperatura massima media di 27.4°C (!) e da una temperatura minima media di 21.9°C (!).

In termini assoluti, Luglio 2023 si pone al secondo posto, insieme al mese di agosto del 2012, nella classifica dei mesi più caldi di sempre. Il primo posto è occupato dal agosto 2017, in cui fu registrata una temperatura di 21.5°C.

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17/07/2023: 31.9°C all’Osservatorio!

Una giornata storica, quella del 17/07/2023, per il nostro Osservatorio: la centralina operativa sulla terrazza della torretta ha rilevato una temperatura massima di 31.9°C.

Si tratta della temperatura più alta in assoluto registrata nel mese di luglio e la seconda più alta di sempre.

Ci preme, tuttavia, precisare che il confronto con i dati giornalieri rilevati in passato (in particolare, dal 1884 al 2007) risente, soprattutto per quanto concerne i picchi di temperatura massima estivi, di alcune incertezze, legate al posizionamento della strumentazione. Sino al 2007, infatti, i rilievi di temperatura venivano effettuati in una capannina ubicata sulla parete nord della torretta. Qualche anno fa, proprio nel punto in cui era ubicata la vecchia capannina, abbiamo installato una centralina “secondaria”, analoga a quella operativa sulla terrazza, al fine di tenere traccia delle differenze tra le misure acquisite nelle due locations. Ieri, la stazione secondaria ha misurato una temperatura massima di 30.5°C, valore questo che dà un idea di quanto possano variare le misure di temperatura a seconda dell’esposizione dei sensori e dello specifico contesto ambientale (ci riferiamo soprattutto al regime dei venti). La rilevanza dell’ondata di calore in corso sul Partenio, tuttavia, è tale che anche se considerassimo come dato di riferimento quello acquisito dalla stazione secondaria, si tratterebbe comunque di un valore record per il mese di luglio (il record precedente, peraltro registrato in terrazza, era di 30.0°C).