02/10/2020: l’Osservatorio di Montevergine ottiene il riconoscimento di “Centennial Observing Station” dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale

Con viva soddisfazione, e anche con un pò di emozione, Vi comunichiamo che quest’oggi abbiamo ricevuto una notizia molto bella. Una notizia che era nell’aria – vi avevamo dato qualche anticipazione in merito nelle settimane scorse – ma che ora ha tutti i crismi dell’ufficialità: l’Osservatorio meteo di Montevergine, nel suo 137esimo anno di vita, ha ottenuto un riconoscimento molto importante dall’Organizzazione meteorologica mondiale, quello di “Centennial Observing Station”. A beneficio di tutti, precisiamo che si tratta di un prestigioso riconoscimento, attribuito agli osservatori meteorologici operativi da almeno 100 anni e che dispongano di lunghe serie di misure atmosferiche di grande valore scientifico.
Il nostro Osservatorio è il primo del sud Italia, insieme a quello di Palermo, ad essere stato insignito di questa targa, che rappresenta un riconoscimento molto importante per coloro che hanno costruito, nel tempo, le fortune scientifiche dell’Osservatorio (ci riferiamo ai monaci benedettini che si sono succeduti alla guida della Specola) e ai volontari che negli ultimi 12 anni lo hanno tenuto in vita, non lesinando sforzi individuali (economici e non), nel silenzio – forse sarebbe meglio dire nell’indifferenza – delle istituzioni locali.
Ringraziamo di cuore l’Università “Parthenope” per il supporto scientifico, ed in particolare la dott.ssa Carmela De Vivo (dottoranda in Fenomeni e Rischi Ambientali presso l’Ateneo partenopeo) ed il prof. Giorgio Budillon (ordinario in Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera) che hanno contribuito alla stesura della documentazione necessaria per rispondere alla “call” bandita dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
Il nostro augurio, come sempre, è che questa notizia, così come le altre riguardanti le attività scientifiche in corso all’Osservatorio, stimolino ulteriori iniziative tese a valorizzare ancor di più questo autentico tesoro della cultura irpina.
Vincenzo Capozzi
Presidente dell’Associazione MVOBSV – MountVergine Observatory

Quando l’inverno faceva sul serio..

Il 10 febbraio di 34 anni fa, i monti del Partenio erano alle prese con abbondanti precipitazioni nevose, che si sarebbero protratte, quasi senza sosta, sino al giorno 12. In particolare, nell’arco di questi 3 giorni all’Osservatorio di Montevergine caddero ben 78 cm di neve (23 il 10/02, 33 l’11/02 e 23 il 12/02). La precipitazione cadde a tratti sotto forma di neve granulosa, a tratti sotto forma di neve asciutta e secca e fu accompagnata dapprima da venti di origine marittima, poi da correnti di provenienza nord-orientale. Il termometro, il giorno 12, scese sino a -7.0°C.

Il giorno 10, il grande Padre Amato Gubitosa (direttore dell’Osservatorio dal 1969 al 2007), annotò il verificarsi di “temporali con lampi, tuoni e neve granulosa nel pomeriggio e in serata”; il giorno 12, invece, lasciò una nota relativa al verificarsi di una “tempesta di vento e di neve che ha creato gravi difficoltà ad incauti”.

Febbraio 1986 fu un mese di grandissimo rilievo sotto il profilo nivometrico: in totale, caddero 189 cm di neve, distribuiti nell’arco di ben 19 giorni. L’altezza della neve al suolo, in data 14/02, raggiunse un valore di 137 cm.

L’Osservatorio meteo di Montevergine compie 135 anni!

Buon compleanno al nostro Osservatorio!

Oggi l’Osservatorio meteorologico di Montevergine compie 135 anni. Le osservazioni meteorologiche all’interno della specola benedettina ebbero, infatti, inizio nel lontano 01/01/1884, sotto la guida dell’Abate D. Guglielmo De Cesare.

Abbiamo già speso tante parole sull’importanza delle osservazioni meteorologiche effettuate nel corso del tempo nel nostro Osservatorio. Non possiamo non citare, però, le parole di Padre Francesco Denza (il padre della meteorologia italiana) il quale “…ebbe a dichiarare che l’Ossservatorio di Montevergine sarebbe stato di somma importanza per la scienza come quello che fra gli stabiliti fin’ora segnerà il punto più culminante della catena degli Appennini..”

01/08/2015: tracce di neve sui Monti del Partenio!

Nel corso di un’escursione effettuata quest’oggi abbiamo riscontrato, in maniera sorprendente, la presenza di residue tracce delle abbondanti precipitazioni nevose cadute quest’inverno sui monti del Partenio. La particolare e per certi versi spettacolare testimonianza l’abbiamo raccolta in località campo di Summonte, alla quota di 1030 m slm, nei pressi di una neviera naturale. Il parco del Partenio, come è noto, è ricco di fenomeni carsici e fossiliferi , che hanno prodotto, nel corso dei secoli, strutture particolarmente suggestive.

Nelle foto riportate di seguito, sono ben visibile le tracce di neve (di colore grigio) ricoperte da uno strato di fogliame. La conservazione di residui cumuli di neve è dovuta non solo alla ricchezza delle precipitazioni invernali e alla particolare struttura morfologica della neviera (sempre all’ombra per tutto l’arco annuale), ma anche al continuo rinnovarsi dei cicli di gelo-disgelo.